#23 - La cosa nella letteratura


La birra nasce migliaia di anni fa, e durante il suo percorso di vita, è stata parecchie volte nominata in ambito letterario. 
Già nelle opere degli antichi greci e latini, la birra viene menzionata diverse volte, in maniera positiva e non.
Il grande poeta greco Eschilo, all'interno de "Le Supplici", la descrive in maniera dispregiativa, proprio come fece Tacito nel volume "Germania", in cui denigra coloro che nutrono passione per "un liquido, ricavato dall'orzo e dal frumento" fermentato pressapoco come il vino".
Al contrario, ci sono stai autori che descrivono questa bevanda in maniera positiva, grazie ai suoi differenti usi. Su questa linea viaggia Caio Plinio II che, nel 37esimo libro della "Naturalis Historia", descrive due utilizzi bene diversi: una cura per la pulizia del viso e della pelle nelle donne, una bevanda molto diffusa e di otto o gusto, assaporata nelle Province.

La birra non poteva non essere menzionata nelle opere oltremanica, e chi se non il grande drammaturgo britannico William Shakespeare?

Nel quinto atto dell'Amleto, uno dei becchini chiede una pinta di birra, fornita da un oste di nome Yaughan: "Adesso, per favore, va' da Yaughan e fatti dare una pinta di birra."

 All'interno di "Sogno di una notte di mezza estate" viene utilizzata per descrivere il carattere del folletto Puck, cosi dispettoso da "far schiumare la birra".

«Tu, se dalle maniere e dal sembiante
io non m’inganno, sei quel discolaccio,
quel folletto bugiardo e malizioso
che tutti chiamano Robin Bravomo.
Non sei tu quel bizzoso spiritello
che al villaggio spaventa le ragazze,
che fa cagliare il latte dentro i secchi,
che armeggia tra le pale del mulino,
e si rende molesto alle massaie
vanificando la loro fatica
a sbattere la crema nella zangola?
Ed altre volte a far schiumar la birra,
o a far smarrire il cammino ai viandanti
di notte, e ridere del loro disagio?
E t’adoperi, invece, premuroso,
ad aiutare nel loro lavoro,
ed a portar fortuna
a quelli che ti chiaman vezzeggiandoti, “mio caro diavoletto” e “dolce Puck”?»




Il binomio però tra Shakespeare e la birra, si conclude con un passo molto significativo dell'Amleto, che fa capire ai lettori quanto sia importante all'interno della tradizione britannica. Un paggio di Falstaff, durante una campagna bellica, disse:
 "Ah, come mi vorrei trovare a Londra, in una Birreria! Sarei disposto a barattare tutta la mia gloria per un gotto di birra e la pellaccia."


Fonti: https://www.birrainforma.it/la-birra-in-letteratura

Commenti

Post popolari in questo blog

#29 - I numeri della cosa