#04 - Le citazioni
James Joyce non amava Dublino, eppure tutto il suo lavoro ruota attorno alla "città della paralisi", quella vera patria che egli lasciò all'eta di 22 anni e che non riuscì mai ad abbandonare. L'ha conservata dentro, la sua Dublino, come un'ossessione e la ritrasse sempre nelle sue opere con minuziosi dettagli, tanto da asserire un giorno:
"Voglio dare un'immagine di Dublino così completa che se un giorno la città dovesse scomparire improvvisamente dalla Terra, potrebbe essere ricostruita dal mio libro."
All'interno dei quindici racconti, inoltre, si possono trovare alcune descrizioni della capitale irlandese, che ci conducono ad una visione fredda, buia, malinconica della città. Una situazione simile viene narrata all'interno del terzo racconto "Arabia", in cui Joyce scrive:
"Via North Richmond, essendo cieca, era una strada tranquilla salvo all'ora in cui la scuola dei Fratelli Cristiani lasciava liberi i ragazzi. Una casa a due piani disabitata si ergeva all'estremità chiusa, lontana dalle vicine in mezzo a uno spiazzo quadrato. Le altre case della strada, consce delle vite decorose dentro di esse, si fissavano l'un l'altra con brune facce imperturbabili.
[...]
Quando arrivavano le corte giornate invernali, il crepuscolo scendeva prima che avessimo terminato il pranzo. Quando ci incontravamo le case erano diventate tetre. Lo spazio di cielo in alto era di un colore viola perennemente mutevole e verso di esso i lampioni della strada sollevavano le deboli lanterne. L'aria fredda era pungente e noi giocavamo finchè i corpi non ci avvampavano."
In alcuni passi, attraverso descrizioni accurate di varie situazioni, Joyce riesce in un certo modo a rappresentare l'atmosfera cittadina in correlazione con gli stati d'animo dei protagonisti.
Un tale esempio viene narrato nelle righe finali di questo romanzo:
" La sua identità svaniva in un mondo grigio e inafferrabile: il mondo solido stesso, che quei morti avevano eretto un tempo e in cui avevano vissuto, si dissolveva e dileguava.
Pochi colpetti leggeri sul vetro lo fecero voltare versolòa finestra. Aveva ricominciato a nevicare. Guardò assonnato i fiocchi, argentei e scuri, che cadevano obliquamente contro la luce del lampione.
[...]
La sua anima si abbandonò lentamente mentre udiva la neve cadere lieve nell'universo e lieve cadere, come la discesa della loro ultima fine, su tutti i vivi e i morti."
"Via North Richmond, essendo cieca, era una strada tranquilla salvo all'ora in cui la scuola dei Fratelli Cristiani lasciava liberi i ragazzi. Una casa a due piani disabitata si ergeva all'estremità chiusa, lontana dalle vicine in mezzo a uno spiazzo quadrato. Le altre case della strada, consce delle vite decorose dentro di esse, si fissavano l'un l'altra con brune facce imperturbabili.
[...]
Quando arrivavano le corte giornate invernali, il crepuscolo scendeva prima che avessimo terminato il pranzo. Quando ci incontravamo le case erano diventate tetre. Lo spazio di cielo in alto era di un colore viola perennemente mutevole e verso di esso i lampioni della strada sollevavano le deboli lanterne. L'aria fredda era pungente e noi giocavamo finchè i corpi non ci avvampavano."
(Dubliners, James Joyce - "Arabia" pagina 27)
In alcuni passi, attraverso descrizioni accurate di varie situazioni, Joyce riesce in un certo modo a rappresentare l'atmosfera cittadina in correlazione con gli stati d'animo dei protagonisti.
Un tale esempio viene narrato nelle righe finali di questo romanzo:
" La sua identità svaniva in un mondo grigio e inafferrabile: il mondo solido stesso, che quei morti avevano eretto un tempo e in cui avevano vissuto, si dissolveva e dileguava.
Pochi colpetti leggeri sul vetro lo fecero voltare versolòa finestra. Aveva ricominciato a nevicare. Guardò assonnato i fiocchi, argentei e scuri, che cadevano obliquamente contro la luce del lampione.
[...]
La sua anima si abbandonò lentamente mentre udiva la neve cadere lieve nell'universo e lieve cadere, come la discesa della loro ultima fine, su tutti i vivi e i morti."
(Dubliners, James Joyce - "I morti" pagina 260)
Commenti
Posta un commento